Di Paolo Panni
E’ di fresca
uscita il “Dizionario Biografico delle Parmigiane”, corposo libro
di Fabrizia Dalcò, fortemente voluto dalla Provincia di Parma, la
cui pubblicazione è andata in porto grazie al sostegno della
Fondazione Cariparma, oltre che di sponsor ed associazioni del
territorio. Quasi 500 pagine che permettono di conoscere non solo i
nomi ed i cognomi, ma anche le storie di 1530 donne di Parma e
provincia. Si va da quelle più famose come Maria Luigia d’Austria,
per arrivare a contadine e religiose, cuoche e massaie, maestre di
scuola e ed infermiere, antifasciste e poetesse, nobildonne e
semplici figure della campagna. Un modo significativo per conservare
ed elaborare la storia delle nostre donne, rendendo visibili, e note,
le importanti tracce che hanno lasciato in campo sociale, politico,
economico, culturale. Un volume che mette insieme le vite delle donne
dall’immensa fama di vita, ma anche donne comuni la cui storia
merita di essere ricordata e conosciuta, per l’esempio che hanno
dato, per le relazioni che hanno costruito, per i percorsi che hanno
compiuto e indicato.
Ma, si chiederanno
quelli che sono arrivati a leggere fin qui, che cosa centra tutto
questo con il mondo affascinante del mistero?Centra eccome,
visto che, tra le 1530 vicende di vita femminile raccontate, non
mancano quelle legate a donne che possono direttamente interessare la
nostra attività di approfondimento e divulgazione, destando
interesse anche fra coloro che ci leggono.
Fra le
“protagoniste” del Dizionario c’è Alina. Era una strega (o,
meglio, era considerata tale). Nel 1279 il Tribunale
dell’Inquisizione la condannò al rogo: fu bruciata viva sulla
ghiaia del torrente Parma, in città. Di lei parla anche C.Zennoni in
“Condannati a morte in Piazza Ghiaia, in Piazza Ghiaia, teatro di
un mercato”, edito da Mup nel 2003. Ma non si sa altro, almeno per
ora.
C’è poi
Cassandra Marinoni, la celebre “Donna Cenerina” il cui fantasma,
da secoli, vagherebbe tra le mura della Rocca di Soragna. Nel 1548,
come si ricorda anche nel libro, Cassandra Marinoni sposò, a Cassano
d’Adda, Diofebo Meli Lupi, marchese di Soragna, stabilendosi nel
piccolo feudo, che spesso si trovò a governare, per altro con
particolare saggezza, durante le ripetute assenze del marito. Ebbe
anche una sorella più giovane Lucrezia, che nel 1560 si unì in
matrimonio con il nobile piacentino Giulio Anguissola. Quest’ultimò
cerco di entrare in possesso del notevole patrimonio della moglie,
tentando di avvelenarla, ma senza esito. Questo portò alla
separazione tra i due, con Lucrezia Marinoni che da quel momento
alternò i suoi soggiorni a casa della madre a Milano, a Cremona nel
suo palazzo ed a Soragna, dalla sorella Cassandra. A Cremona, il 18
giugno 1573, il conte Anguissola, fingendo di volersi riconciliare
con la consorte, riuscì ad avere un colloquio. In realtà giunse
armato, accompagnato da alcuni uomini. Le due sorelle erano insieme e
furono barbaramente uccise. Il conte Anguissola, fuggito poi a
Venezia, in contumacia fu condannato alla pena capitale ed alla
confisca dei beni ma, nonostante l’intervento di Diofebo Meli Lupi,
che si rivolse anche al Re di Spagna per avere soddisfazione
dell’offesa ricevuta, non fu mai catturato. Il corpo di Cassandra
fu trasportato a Soragna e, in omaggio alle sue doti, già intorno al
1555 le fu dedicata una medaglia in bronzo incisa da Pier Paolo
Galeotti, recante nel diritto la sua effige con scritto “Cassandra
Marin Lupi Marchio Sor” e, nel rovescio, un tempietto d’ordine
dorico con le parole “Formae Pudictia”. Da secoli si dice
che il fantasma inquieto di Cassandra, grigio come la cenere (da qui
il nome Donna Cenerina) si aggiri sconsolato fra le mura del maniero
di Soragna e si faccia sentire quando sta per avverarsi qualcosa di
grave a carico di un componente della nobile famiglia Meli Lupi.
C’è poi
un’altra nobildonna, Bianca Pellegrini, celebre per la sua storia
d’amore con Pier Maria Rossi. Secondo alcuni, il suo fantasma
vagherebbe sia nella rocca di Roccabianca che in quella di
Torrechiara.
E ci sono infine,
nel libro, tante altre vicende legate a donne decisamente poco
conosciute e, quindi, in qualche modo, coperte di mistero. Che
meritano di essere lette e studiate per avere una conoscenza ancora
maggiore della storia dei nostri territori.
LA FOTO, DI PAOLO
PANNI, E’ STATA REALIZZATA DURANTE LA PRESENTAZIONE AVVENUTA A
BUSSETO. PUO’ ESSERE USATA LIBERAMENTE, CITANDONE LA FONTE.
Alina fu bruciata insieme a un'altra donna?
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