21 agosto 2013
I VESCOVI DI PIACENZA E PARMA INVITANO I FEDELI A NON RECARSI A SAN BONICO
di Paolo Panni
E’ cosa nota a tutti, non solo ai cattolici praticanti, il fatto che in presenza di eventi ritenuti miracolosi e presunte apparizioni, la Chiesa si muova con estrema cautela e rigore. Accade ovunque, e non fanno differenza i noti fatti di San Bonico, piccola borgata alle porte di Piacenza, da anni salite agli “onori delle cronache” per le presunte apparizioni mariane di cui sarebbe testimone il veggente Celeste Orbetelli. Apparizioni che, in ogni occasione, richiamano sempre decine e decine di persone, tra fedeli e curiosi, soprattutto dall’Emilia, ma non solo. Si tratta di accadimenti di fronte ai quali la Diocesi di Piacenza-Bobbio, sul cui territorio si trova San Bonico, per anni è rimasta in prudenziale silenzio. Silenzio che è stato invece rotto nel mese di giugno, dal vescovo monsignor Gianni Ambrosio che, in occasione della festività del Sacro Cuore di Gesù, è intervenuto, per la prima volta, sugli avvenimenti di San Bonico. Già da quattro anni il presule ha affidato ad una commissione l’incarico di raccogliere elementi utili volti ad un’adeguata valutazione. Commissione che, secondo quanto riferito dallo stesso Monsignor Ambrosio, appunto durante la festa del Sacro Cuore “ha evidenziato il rischio di compromettere la dottrina cristiana sia per le omissioni o carenze nei messaggi, sia per il linguaggio usato nei messaggi stessi poco in linea con la tradizione cristiana”. A sollevare le preoccupazioni dell’Autorità Ecclesiastica sono stati soprattutto gli eventi del dicembre 2012, in pieno periodo natalizio, quando la Vergine avrebbe consegnato, nelle mani di Celeste Orbetelli, un’ostia, in presenza di numerosi testimoni, oltre che di un sacerdote della diocesi di Parma. In seguito a quei fatti, al sacerdote in questione, ma anche agli altri presbiteri ed ai fedeli, è stato chiesto, senza mezzi termini, di non partecipare più ai fatti di San Bonico.
Di seguito riportiamo per esteso il testo del vescovo Ambrosio.
“Sappiamo che, da quasi dieci anni, a San Bonico, avvengono ‘fatti’che richiamano parecchie persone. Con la dovuta discrezione, nel 2009 ho affidato ad una Commissione il compito di raccogliere gli elementi utili per un’adeguata valutazione per l’opportuno discernimento. In particolare la Commissione ha evidenziato il rischio di compromettere la dottrina cristiana, sia per le omissioni o carenze nei messaggi che il signor Celeste Orbetelli riceverebbe dalle presunte apparizioni della Madonna, sia per il linguaggio usato in questi messaggi, poco in linea con la tradizione cristiana. Con una lettera e in un colloquio personale, il 15 febbraio 2001 ho invitato il signor Celeste ad essere vigile per non trovarsi, al di là delle sue intenzioni, lontano dalla Dottrina Cattolica.
Recentemente è accaduto un ‘fatto’ che coinvolgerebbe l’Eucaristia. La Madonna avrebbe consegnato al signor Celeste un’ostia. In un recente colloquio con il signor Celeste e la sua famiglia, alla presenza del suo parroco, ho ribadito che il rischio, già evidenziato in precedenza, è diventato ancor più vistoso. Per cui ho insistito affinchè la vita cristiana di Celeste e della sua famiglia sia sostenuta dalla Parola del Signore, dai Sacramenti e dal Magistero della Chiesa. Poiché era presente un sacerdote della diocesi di Parma a quel ‘fatto’ in cui la Madonna avrebbe messo nelle mani di Celeste un’ostia, ho informato il Vescovo di Parma che ha invitato il sacerdote a non partecipare ad altri incontri.
Il 23 maggio 2013, nel 463° incontro, la Madonna avrebbe promesso di portare ancora ‘il Corpo di Cristo’. Vi leggo il messaggio: La Madonna appare, bellissima, nella grande luce con le mani giunte, con i soliti 3 angeli vicino, scende sul campo, si abbassa, resta qualche minuto a guardarci sorridente, chiede a Celeste di allungare la mano sinistra e Lei gliela tocca con la sua mano destra, poi allarga le mani e dice: ‘Come ti ho promesso, davanti a tutti presto ti porterò il Corpo di Cristo ancora, proprio lì da quella mano, da dove hai già preso l’altro. Ti raccomando figlio mio, non lamentarti mai ti prego, non sei mai da solo, il Signore non ti abbandonerà. Dì a tutti di pregare ti prego, diglielo. Portate con voi un angelo che stasera vi mando in mezzo a voi, con la benedizione che vi faccio sarà lì, in mezzo a voi per liberarvi, per aiutarvi. Ti raccomando prega, prega sempre di più. Vi benedico tutti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen’. La Madonna benedice, poi chiude le mani, sale nella lice con i soliti 3 angeli e scompare.
Se era già inopportuna la partecipazione a questi incontri soprattutto da parte di sacerdoti – scrive il Vescovo Ambrosio – a maggior ragione diventa ancor più inopportuna la partecipazione ad incontri in cui venisse portato il ‘Corpo di Cristo”. Sarebbe anzi motivo di turbamento e forse anche di scandalo dei fedeli. Per cui ho il dovere di raccomandare ai sacerdoti di non partecipare a questi incontri. Peraltro, a quanto mi risulta, nessun sacerdote piacentino ha finora partecipato. Ma andrei oltre: con prudenza e delicatezza, cerchiamo di invitare anche i nostri fedeli a non partecipare a questi incontri.
E’ il caso di ricordare alcuni versi del saggio Dante che nel Paradiso, canto V, versi 73-78, scrive:
“Siate, Cristiani, a muovervi più gravi:
non siate come penna ad ogni vento,
e non crediate ch’ogni acqua vi lavi.
Avete il novo e ’l vecchio testamento,
e ’l pastor de la Chiesa che vi guida;
questo vi basti a vostro salvamento”.
Del tutto in linea con monsignor Ambrosio, anche il vescovo di Parma monsignor Enrico Solmi, informato dal confratello presule piacentino della partecipazione di un sacerdote di Parma agli eventi di San Bonico. Monsignor Solmi, in una lettera rivolta a sacerdoti e diaconi della diocesi, ha invitato a non partecipare, facendo proprio il comunicato del vescovo di Piacenza. “Carissimi presbiteri e diaconi – scrive monsignor Enrico Solmi - già da diversi anni in località San Bonico, provincia e diocesi di Piacenza, è solito radunarsi un gruppo di fedeli ogni giovedì sera per assistere a episodi che vengono da alcune persone ritenuti di carattere soprannaturale. In proposito si è di recente espresso monsignor Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza Bobbio, con un comunicato pubblico rivolto ai presbiteri che faccio mio condividendone appieno la forma e i contenuti”. Sempre secondo monsignor Solmi “la presenza di sacerdoti e diaconi, anche se a titolo personale, potrebbe ingenerare turbamento e disorientamento nei fedeli, nei confronti dei quali chiedo di usare la stessa cautela e prudenza. Tutti noi ben comprendiamo la delicatezza della questione e la necessità di una grande prudenza pastorale. Oltre ai contenuti dei messaggi delle presunte apparizioni, il coinvolgimento del sacramento dell’Eucaristia rende la questione estremamente complessa e grave. Chiedo perciò di attenervi a queste disposizioni, astenendovi dalla partecipazione ed evitando qualsiasi invito personale o pubblico a frequentare le assemblee sopra descritte”.
Posizioni chiare e nette che, tuttavia, non sembrano aver trovato terreno fertile fra la gente. Se, da una parte, pare che di sacerdoti e religiosi non si sia più vista nemmeno l’ombra, dall’altra l’eco delle presunte apparizioni di San Bonico non si spegne, e l’affluenza di fedeli e pellegrini pare farsi sempre più considerevole.
FONTI SITOGRAFICHE E FOTOGRAFICHE:
www.gazzettadiparma.it
www.liberta.it
www.diocesi.parma.it
www.diocesipiacenzabobbio.org
SI PREGA DI SEGNALARE EVENTUALI COPYRIGHT AL FINE DI UNA LORO CANCELLAZIONE O MODIFICA
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