2 settembre 2013

LO SPETTRALE PAESE DEI BAMBINI PERDUTI….DOVE I FANCIULLI PIANGONO E LA GENTE E’ FUGGITA

 di Paolo Panni






Sembra essersi fermato il tempo a Case Scapini, o Ca’ Scapini, amena borgata dell’Appennino Parmense, posta fra Compiano (di cui è frazione) e Bardi. Da tempo famosa più per le sue leggende ed i suoi misteri, più che per la sua umile storia, oggi si presenta ai rari visitatori in tutto il suo aspetto spettrale, e cupo. Le abitazioni, in larga parte ridotte a ruderi, giacciono come cadaveri ai piedi del monte, quasi a guardare “minacciose” coloro che osano avvicinarsi. Il bosco, lentamente si sta impadronendo del piccolo abitato. La natura torna a riappropriarsi, ancora una volta, di ciò che è suo. Lo fa laddove l’uomo ha deciso di andarsene, lasciandosi dietro alle spalle esperienze di vita, di lavoro, gioie e sofferenze. Queste ultime, fra storia e leggenda, sembrano spadroneggiare. Lo dicono anche i muri vetusti delle povere abitazioni: tutte senza porte e senza imposte. Case che si presentano tutte nello stesso stile. Uno stile povero, semplice. Non fatto certo per gente aristocratica, quanto piuttosto per contadini sanguigni e laboriosi, che tiravano avanti allevando bestiame, coltivando la terra e traendo il loro sostentamento, in parte, anche dal bosco.






Le tracce di questi abitanti sono poche, e povere. Brandelli di tende rimasti “aggrappati” alle finestre, qualche scarpa sparsa qua e là quasi a voler ribadire che, prima di noi, altre persone hanno camminato e percorso i viottoli della borgata. Ci sono anche i resti di ceste, di piccoli attrezzi per l’agricoltura, anche qualche bottiglia e qualche damigiana. Evidenti tracce di vita, quindi. Una vita che oggi non c’è più.






 Come sottolineato, leggende e misteri qui abbondano e le storie che narrano di avvenimenti inquietanti vengono riportate da tempo. Quanto e cosa c’è di vero? Dov’è il confine fra fantasia, leggenda e storia vissuta? Difficile dare una risposta, perché sono troppi i “si dice” e pochi i fatti dimostrabili o documentati.









E tante sono le domande. Perché il paesino è stato abbandonato? Che cosa ha portato la sua gente a fuggire? Questi sono alcuni degli interrogativi più ricorrenti. E’ anche curioso constatare come borghi che si raggiungono ben più difficilmente di Case Scapini sono ancora oggi abitati. Questo piccolo paese invece no. E allora, ancora una volta, sorgono i perché. Che si fanno inquietanti quando si prova a domandare alla gente che vive nei dintorni. Le risposte sono vaghe, condite o anticipate sempre dai “si dice”. Quasi a voler schivare l’argomento.




 Persone che sono state sul posto prima di noi, prese dalla curiosità o dalla voglia di scoprire, in tanti casi narrano invece di aver vissuto esperienze singolari. C’è chi giura di aver udito voci e lamenti di bambini, chi dice di essersi sentito seguire e chi ha avuto malori o avvertito improvvisi, forti cali di temperatura anche quando questi non erano giustificati o comprensibili.





Emilia Misteriosa, nell’ambito della propria attività, ha deciso di provare ad approfondire il tema. Lo ha fatto, innanzitutto, con un primo sopralluogo sul posto. Un intervento soprattutto di carattere conoscitivo, per rendersi conto dello stato dei luoghi, delle loro condizioni. Ed anche per un primo contatto con la particolare, tenebrosa di questo vetusto borgo di montagna. Ci saranno, prossimamente, verifiche e indagini, anche con l’uso di adeguate strumentazioni, più analitiche ed approfondite. Certamente vi riferiremo.






Intanto occorre però evidenziare che, questo primissimo sopralluogo, pur tenendo conto delle emozioni e delle situazioni di disagio o paura che può dare un paese abbandonato (e non conosciuto) è stato indubbiamente interessante.
Soprattutto in alcuni punti del paese, ed in determinate situazioni, si sono avvertite, da parte dei presenti, situazioni di “pesantezza” e disagio. Come se in quei determinati ambienti ci fosse qualcuno a seguirci, ad osservarci. Ancora una volta vi sono stati cali di temperatura, in pieno giorno e piena estate. E se è vero che laddove vi sono vaste aree ombreggiate, in un luogo privo di porte ed infissi, è più che normale lo sviluppo di correnti d’aria, anche fredde ed improvvise, è rimasta tuttavia la sensazione che alcuni di questi fenomeni non fossero così naturali o, comunque, così facilmente spiegabili.


E allora ci si chiede che cosa si cela, ancora oggi, fra quelle vecchie e povere mura? O in quel che resta dei piccoli viottoli?

Per questo occorreranno verifiche ed approfondimenti, anche ripetuti.




Nel frattempo è certamente utile fare una “panoramica” fra la miriade leggende e di misteri che accompagnano la vita di questo gruppo di case, dove il tempo si è fermato.




Già il fatto stesso che molti anziani della zona lo definiscano “il paese del pianto dei bambini” è tanto inquietante quanto curioso. Con insistenza, innanzitutto, si parla di un eccidio avvenuto, ad opera delle truppe tedesche, durante la seconda guerra mondiale. Una barbarie, si dice, in cui persero la vita donne ma, soprattutto, bambini. Negli anni a venire, stando sempre a quanto viene narrato, la gente si decise a fuggire, non potendone più di continuare a sentire, sia di giorno che di notte, il pianto straziante, le urla ed i gemiti dei bambini. Risulta anche che parecchie persone, che hanno coraggiosamente deciso di dormire in tenda a ridosso delle case, siano state svegliate di soprassalto, nel cuore della notte, dalle grida e dai pianti, talmente forti e laceranti da essere insopportabili.




C’è chi, ancora oggi, non esita a definire Case Scapini come il “paese maledetto”. Proprio per questi continui ed inspiegabili fatti. Ne spicca anche un altro, a nostro giudizio, talmente clamoroso da essere decisamente poco credibile. Si parla da molti anni, infatti, di sette piccoli che sarebbero stati incredibilmente dimenticati nel paese nel momento in cui questo, in fretta e furia, è stato abbandonato. I bambini, addirittura, sarebbero stati abbandonati lì di proposito, perché orfani, e perché, vista la povertà dell’epoca, nessuno poteva occuparsi di loro. Stando invece ad un’altra versione, pare che questi sette piccoli fossero gravemente malati, col destino pertanto segnato. E c’è anche un’altra versione, forse più fantasiosa, che vuole invece che questi bambini siano semplicemente “fantasmi” talmente legati al loro paese d’origine, da non volerlo più lasciare. Diverse versioni quindi, per un luogo che, da decenni, dagli anziani della zona è conosciuto come il “paese dei bambini perduti” o il “paese dei bambini che piangono”.



E c’è anche un’altra storia, che tuttavia non trova conferme, legata al destino di una giovane pastorella. La ragazza, un giorno, negli anni Quaranta, sarebbe stata trovata morta, col corpo orribilmente mutilato, abbandonata nelle immediate vicinanze della cappella che c’è all’entrata del paese. Un delitto che non trova alcuna conferma storica. Resta però un elemento “interessante”. Vale a dire la croce nera che si trova a pochi metri dal tempietto. In tutto e per tutto simile ad una croce tombale. Che sia il segno di quel fatto così agghiacciante?

Da tempo si parla poi di riti satanici, o esoterici, avvenuti in questi anni, a paese già abbandonato. Il sopralluogo da noi effettuato non ha fatto “rintracciare” nulla che potesse essere riconducibile ad iniziative e riti di quel genere.



Qualcuno ha anche affermato che la denominazione “Scapini” sia un termine dialettale che trarrebbe la propria origine dalle piccole scarpe utilizzate dai bambini. Teoria, questa, che va del tutto smentita. Il toponimo Scapini deriva infatti dal cognome di una famiglia del luogo, come accade per numerosissimi altri paesi che hanno come denominazione il termine “Cà” o “Case” accompagnato dal cognome di una famiglia “in vista” locale.





Effettuate queste precisazioni, restano tuttavia evidenti i misteri che accompagnano le vicende di questa borgata. Borgata dove, ancora una volta, storia e mistero, leggenda e tradizione, realtà e fantasia si mescolano, lasciando però evidente quell’atmosfera inquietante che, da sempre, si avverte quando si mette piede in questo luogo.




A tutti i nostri lettori diamo quindi appuntamento alle prossime “puntate” che realizzeremo su questa amena località dell’Appennino. Ed a tutti coloro che fossero a conoscenza di qualsiasi notizia o leggenda relativa al luogo, utile ai nostri approfondimenti, chiediamo di non esitare a contattarci. Così come chiediamo di fare la stessa cosa a coloro che fossero stati al centro di fenomeni singolari.



FONTI BIBLIOGRAFICHE E SITOGRAFICHE


paesifantasma.wordpress.com

www.youtube.com

www.italiaperduta.com

fantasmitalia.forumcommunity.net

www.valtaro.org

www.esvaso.it



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LE FOTO SONO DI PROPROIETA’ DELL’AUTORE E DELL’ASSOCIAZIONE EMILIA MISTERIOSA. PER UN LORO UTILIZZO E’ NECESSARIO CONTATTARE L’AUTORE O L’ASSOCIAZIONE.

2 commenti:

  1. ne ho parlato anche io lo scorso anno http://www.pensierospensierato.com/2012/03/il-paese-dei-bambini-perduti.html?m=1

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  2. Grazie mille della segnalazione....magari, se ritiene, possiamo collaborare su questo e/o su altri casi "emiliani". Grazie di nuovo.

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