di Paolo Panni
Breve ma interessante indagine notturna, da parte della nostra associazione, ad inizio novembre 2013, al castello abbandonato di Spettine, piccola frazione del comune piacentino di Bettola. Maniero al quale, per altro, su questo blog abbiamo dedicato ampio spazio. In quattro, con diverse strumentazioni al seguito, siamo saliti all’antico edificio, di cui si ignora la data precisa di costruzione (ma sicuramente esistente nel XIV secolo), e che svetta lungo una antica e pittoresca via di raccordo tra le valli Nure e Trebbia.
Spinti dalla nostra comune passione per le ricerche e le indagini di carattere paranormale, sfidando il freddo , siamo saliti a piedi (quasi mezzora di cammino in salita su un terreno fangoso) fino a questo luogo, ricco di fascino, misteri e suggestioni. Luogo che fu dei Da Spettine, ma anche degli Anguissola, dei Visconti, degli Sforza, dei Caracciolo e di altre nobili famiglie.
Con l’uso delle nostre apparecchiature (fotocamere, videocamere e registratori digitali) e con la collaborazione della sensitiva Gloriana Astolfi, ci siamo mossi fra i vari locali del vetusto maniero, spaziando fra la sala del Tribunale, le prigioni (maschile e femminile) ed i locali della torre dove emergono i segni lasciati probabilmente da satanisti, ma anche una curiosa sala in cui sono posizionate, su ognuno dei quattro lati, due croci latine (realizzate a mano) ed i segni evidenti lasciati da prigionieri che, a quanto pare, calcolavano lo scorrere del tempo con i classici segni lasciati incisi nei muri. In merito alla presenza delle croci, ad oggi nessuno ha saputo fornire una valida spiegazione su quelle testimonianze.
In una sala attigua, ma esterna al maniero (che ha intorno i ruderi di diverse costruzioni), sono inoltre state realizzate alcune immagini che sono tuttora in corso di studio e di verifica e che qui vi proponiamo. Su una in particolare sembra di scorgere un volto. E’ stata a lungo dibattuta anche sulla pagina Facebook di Emilia Misteriosa. C’è chi dice di notare appunto l’immagine di un volto cattivo e chi sostiene invece di notare le forme di una donna denudata; così come qualcuno ipotizza anche l’immagine di qualche animale.
Visti la curiosità e l’interesse che questa immagine ha suscitato in non poche persone, si è deciso di realizzare, qualche giorno più tardi, altre fotografie, nel medesimo punto, con la differenza però della luce diurna. E’ emerso un risultato molto diverso, nel senso che nello stesso punto, dalla foto realizzata di notte a quella scattata invece di giorno, emergono sostanziali ed evidenti differenze. Anche in quella diurna, tuttavia, più persone sostengono di osservare possibili volti. A questo si devono aggiungere le particolari sensazioni di disagio che diversi dei presenti (sia di giorno che di notte) hanno avvertito in quel luogo.
La nostra associazione, in sintonia con quella che è sempre stata la propria linea, mantiene un forte scetticismo sulla possibilità che quelle immagini possano celare qualcosa di misterioso, sostenendo invece l’ipotesi più probabile, cioè quella dell’ennesimo caso di pareidolia (vale a dire di effetto ottico).
Rimane, tuttavia, la curiosità attorno a queste immagini, alcune delle quali saranno sottoposte ad ulteriori approfondimenti e verifiche al fine di individuare possibili e nuovi elementi utili alle nostre indagini e ricerche.
In aggiunta va evidenziato che all’interno della prigione femminile la sensitiva del gruppo ha riferito di aver avvertito forti sensazioni, che non hanno comunque trovato riscontro alcuno a livello di strumentazioni.
Il luogo, tuttavia, è denso di mistero e sembra celare segreti e memorie che, col tempo, contiamo di approfondire ulteriormente.
LE FOTO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E DELL’ASSOCIAZIONE. PER UN LORO UTILIZZO E’ NECESSARIO CONTATTARCI.
PER LO STUDIO DELLE FOTO STESSE SI RINGRAZIA L'AMICO ALBERTO GRIMA PER LA PREZIOSA COLLABORAZIONE
Sarebbe interessante vedere le 2 croci latine,
RispondiEliminaSi e vero
RispondiEliminaCaro Giorgio, purtroppo per una nostra (e mia soprattutto) svista non abbiamo fatto immagini delle croci latine....non appena torneremo sul posto di giorno sarà nostra cura provvedere
RispondiEliminaEhm.... mi sà che come imvestigatori investigate un pò a spanne.... da quelle croci forse si potrebbe risalire all'epoca in cui sono state dipinte. tuttavia grazie per le notizie che fornite..
RispondiEliminaBuonasera Giorgio, Le Croci di cui parliamo non sono dipinte ma sono state "incise" nel muro con qualche attrezzo. Sarà nostra premura tornare nel posto il prima possibile per fotografare le croci e per proseguire con le ricerche. Cerchiamo sempre di miglioraci giorno dopo giorno. Ti ringraziamo per essere una nostro assiduo ed attento lettore. Grazie
RispondiEliminaAlessandro Appiani
Vorrei rispondere a Giorgio Saiani. Le croci latine rinvenute sono state incise sicuramente a posteriori rispetto alla costruzione originale del castello poichè le pareti sono chiaramente state rifatte e uno squarcio della parete originaria lo si può scorgere ancora in angolo della medesima stanza dove l'intonaco è crollato. Le stanze attigue invece hanno conservato la colorazione originale in alcune parti, l'azzurro e il rosa sono di una gradazione tipica del tardo Medioevo primi del Rinascimento.
RispondiEliminasono stato oggi proprio al rudere in questione, era giorno ma devo dire che la senzazione di disagio l'ho provata anch'io Alberto
RispondiEliminasono stato al castello nel 2015. Ho letto sul web che nella piccola stanza raggiungibile tramite la scala di legno, vi sarebbe la presenza dello spirito di una bambina, rinchiusa e quindi morta dentro la stanzetta. Non ho voluto salire le scale essendo appoggiate solo agli estremi e quindi molto traballanti.Ma la curiosità rimane.
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