Che cosa accade
nei suggestivi boschi che impreziosiscono la Val d’Arda? E’
quello che, da tempo, non poche persone, protagoniste di fatti
inconsueti, si domandano. Strane presenze, suoni e rumori tra gli
alberi, luci improvvise nella notte; addirittura cavalli che
presentano strane trecce nel crine. Le segnalazioni, fra questi colli
dell’Emilia, si moltiplicano. Fra tutte, da qualche tempo, ne
spicca una, che ha avuto anche un’importante ribalta mediatica,
finendo al centro di un servizio di “Mistero”, il celebre
programma di Italia1. In questo servizio, curato da Daniele Bossari,
un giovane di Franchini di Vernasca, Luca Buzzoni, ha riferito i
fatti, davvero insoliti, di cui è stato testimone. In più
occasioni, al mattino, avvicinandosi al suo cavallo bianco, Lexus,
notando l’animale particolarmente agitato, si è reso conto che lo
stesso presentava strane treccine nella criniera, nonostante lo
avesse striato accuratamente, come ogni giorno, la sera precedente.
Lo stesso giovane, in una occasione, camminando di notte nei boschi
tra I Baroni e Vigoleno, si è sentito osservato da numerosi
occhietti che si aggiravano tra i cespugli. Cosa, anche questa,
inspiegabile, di cui sarebbe stato testimone in una sola occasione.
Daniele Bossari, nel corso della trasmissione, ha quindi parlato di
ricerche effettuate che avrebbero permesso di risalire alla presenza,
in Emilia Romagna, di una antichissima entità, chiamata Mazapegul,
che si rifà alla cultura celtica. Nello specifico si tratta di un
folletto, metà scimmia e metà gatto, con un cappellino rosso, che
di notte viene attratto dagli equini e li agita intrecciandone la
criniera.
Ci sono però
anche altre segnalazioni di fatti curiosi riguardanti questi boschi
della Val d’Arda. E, su tutte, nasce spontanea una domanda: elfi,
fate, gnomi, folletti e tutte quelle creature fatate che appartengono
al mondo dell’ignoto, esistono? Sulle prime verrebbe chiaramente da
dire che si tratta di creature legate al mondo delle fiabe e dei
racconti popolari.
Ma quando
arrivano testimonianze e segnalazioni, chiaramente la curiosità e la
voglia di capire più a fondo, aumentano. E questo è anche uno dei
compiti, o meglio degli obiettivi, di Emilia Misteriosa che ha deciso
di indagare sul posto. Non è stato scelto il bosco tra I Baroni e
Vigoleno, ma quello tra San Lorenzo e Bacedasco, sempre nella
medesima area. Non un bosco a caso, ma quello in cui sorge da un po’
di tempo il “Villaggio degli gnomi e dei folletti di Santa Franca”,
un suggestivo e simpatico percorso con piccole creature, realizzate a
mano dalla gente, in mezzo agli alberi, che culmina all’antico
oratorio di Santa Franca. Luogo, anche questo, al centro di
segnalazioni, e da secoli “teatro” di avvenimenti misteriosi.
Avvenimenti che riguardano, in particolare, l’oratorio.
Il primitivo edificio venne costruito nel 1223 dai Visconti, dopo che alcuni giovani pastori giurarono di aver visto la Santa (Santa Franca è originaria proprio della zona di Vernasca) seduta su un sasso davanti al rivo, oggi a lei intitolato, mentre si cibava di erbe selvatiche e beveva da una fonte.
Più volte danneggiato, al centro di contese, e ricostruito (specie nel XVIII secolo), fu anche al centro di eventi prodigiosi. Nel 1744 un bambino di San Polo, riacquistò la vista grazie al contatto con l’acqua della fonte e, due anni più tardi, Pier Francesco Campetti di Paderna, costretto da anni a letto a causa del tifò, guarì miracolosamente dopo aver bevuto la stessa acqua.
Il primitivo edificio venne costruito nel 1223 dai Visconti, dopo che alcuni giovani pastori giurarono di aver visto la Santa (Santa Franca è originaria proprio della zona di Vernasca) seduta su un sasso davanti al rivo, oggi a lei intitolato, mentre si cibava di erbe selvatiche e beveva da una fonte.
Più volte danneggiato, al centro di contese, e ricostruito (specie nel XVIII secolo), fu anche al centro di eventi prodigiosi. Nel 1744 un bambino di San Polo, riacquistò la vista grazie al contatto con l’acqua della fonte e, due anni più tardi, Pier Francesco Campetti di Paderna, costretto da anni a letto a causa del tifò, guarì miracolosamente dopo aver bevuto la stessa acqua.
Emilia
Misteriosa, con i suoi tecnici ed una fidata sensitiva (che da sempre
collabora col gruppo), avvalendosi anche della preziosa presenza di StefanoPanizza, esperto di ufologia e di paranormale, curatore di un'interessante blog dedicato ai Misteri di Parma, è stata sul posto,
in piena notte, con le proprie attrezzature. Sono state realizzate
immagini fotografiche e registrazioni sonore.
PAOLO PANNI - Le anomalie,
al momento in fase di approfondimento, non sono mancate. Da
evidenziare, innanzitutto, lo strano ed insolito silenzio dei boschi.
I boschi sono notoriamente, anche di notte, al centro di numerosi
rumori prodotti sia dal vento che dall’azione degli animali
selvatici. Invece, se si escludono i rumori prodotti dall’abbaiare
dei cani di alcune abitazioni non lontane, gli strani e insoliti
silenzi del bosco, sono stati avvertiti da tutti i presenti. Vi sono
poi stati, a livello di pure e semplici sensazioni personali, anomali
comportamenti da parte di alcuni componenti il gruppo. Inoltre,
proprio a ridosso dell’oratorio di Santa Franca, le sensazioni si
sono ulteriormente intensificate. Ho tra
l’altro avvertito una insolita musichetta (ed è bene precisare che
tutti gli apparecchi cellulari erano rigorosamente spenti) provenire
dal bosco accanto all’oratorio. Tuttavia questo particolare non è
stato avvertito dalle altre persone presenti.
Da aggiungere,
poi, uno strano lamento, questo sì avvertito da tutti i presenti,
simile a quello di un vecchio cane, con poca voce, provenire sempre
dal bosco. La cosa che, in questo caso può colpire, è che il
lamento sembrava piuttosto ravvicinato, ma proveniente da un’area
in cui, almeno nelle immediate vicinanze, non ci sono abitazioni.
Ed infine uno
strano cigolio di legno, paragonabile a quello di una vecchia porta
che si muove, è stato udito un po’ da tutti i componenti durante
il percorso di ritorno: mentre all’andata nulla era stato
avvertito. In questo caso, però, il cigolio potrebbe essere stato
originato da un vecchio albero.
FABIA FAVA - Quello che posso dirvi è semplicemente di una sensazione di benessere di tranquillità come da isolati dal mondo e, in quella specie di piccola radura, complice anche le piante che la circondavano ,non si avvertiva il freddo..la sensazione che ho avuto davanti alla chiesetta direi che forse è più di natura mentale soggettiva nulla di più.
ALESSANDRO APPIANI - Sicuramente è stato un sopralluogo molto suggestivo e ricco di fascino. A livello strumentale i rilevatori di campi elettromagnetici e i registratori audio digitali non hanno evidenziato alcuna irregolarità.
Le poche anomalie riscontrate sono tutte spiegabili razionalmente dalla probabile presenza di fauna boschiva, di animali domestici nelle vicinanze e dai tipici rumori della natura.
Nessuna sensazione personale se non il piacere di una bellissima passeggiata notturna in un bosco e come tetto un magnifico cielo stellato.
ANDREHA RIVI - “ Se avete fantasia andate avanti”: questa la scritta che si legge all’inizio del bosco. Credo che solo la fantasia poteva proiettarci in un mondo fantastico e pieno di emozioni. La realtà invece ci mostra un ambiente silenzioso, neppure un fruscio di foglie causato o dal vento o da qualche animale in cerca di cibo. L’ unico suono percepito è stato l’abbaiare di cani in lontananza probabilmente infastiditi dalla nostra presenza. Personalmente ritengo che non vi sia stato nulla degno di ulteriore approfondimento.
Le poche anomalie riscontrate sono tutte spiegabili razionalmente dalla probabile presenza di fauna boschiva, di animali domestici nelle vicinanze e dai tipici rumori della natura.
Nessuna sensazione personale se non il piacere di una bellissima passeggiata notturna in un bosco e come tetto un magnifico cielo stellato.
ANDREHA RIVI - “ Se avete fantasia andate avanti”: questa la scritta che si legge all’inizio del bosco. Credo che solo la fantasia poteva proiettarci in un mondo fantastico e pieno di emozioni. La realtà invece ci mostra un ambiente silenzioso, neppure un fruscio di foglie causato o dal vento o da qualche animale in cerca di cibo. L’ unico suono percepito è stato l’abbaiare di cani in lontananza probabilmente infastiditi dalla nostra presenza. Personalmente ritengo che non vi sia stato nulla degno di ulteriore approfondimento.
DANIELE PIETTA - Devo essere sincero...per la serata avevo la speranza di incontrare qualche presenza ..o avere qualche sensazione.....purtroppo nulla di tutto questo....però comunque bell'esperienza ...sopratutto perché svoltasi di notte e in un luogo suggestivo e rilassante.....mistero delle mie fughe dal gruppo durante l'escursione era solo per capire se distaccato dal gruppo riuscissi a captare qualche sensazione particolare.....e poi io col buio e solitudine ho un feeling....non so spiegarne il motivo.
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