di Paolo Panni
Nella piccola comunità cristiana di Zibello è viva e radicata, da tempo, la devozione nei confronti della Madonna di Fatima. Una venerazione che si è particolarmente rafforzata in seguito ad un evento prodigioso, ancora oggi ben ricordato in paese, verificatosi durante la seconda guerra mondiale. Verso la fine del conflitto, infatti, un ordigno venne sganciato sulla piazza principale, dedicata a Giuseppe Garibaldi. Tuttavia la bomba rimase clamorosamente inesplosa e, di fatto, numerose vite umane furono salve. E’ facile infatti intuire che cosa sarebbe potuto accadere in caso di deflagrazione della bomba.
Subito ci fu chi gridò al miracolo attribuendo l’evento prodigioso all’intercessione della Beata Vergine di Fatima, la cui ricorrenza, come noto, cade il 13 maggio di ogni anno. Dopo quel fatto il parroco di allora fece realizzare, all’interno della chiesa parrocchiale, proprio di fianco all’altare maggiore, una cappella dedicata alla Madonna di Fatima e fece arrivare, direttamente dalla città portoghese, un simulacro della Vergine.
Da allora, ogni anno, il 13 maggio i fedeli di Zibello rinnovano la loro devozione con funzioni serali che trovano il loro apice nella processione lungo le vie del paese, ovviamente con la venerata statua.
Ed è qui che emerge un particolare, forse poco considerato, che diverse persone del luogo, tuttavia, se interpellate, fanno notare. E’ provato infatti che, da sempre, il 13 maggio, anche quando cade in giornate piovose, sotto sera torna puntualmente il bel tempo, le piogge cessano, e la processione può svolgersi. Questo accade puntualmente da oltre settant’anni consecutivi. Si tratta di un particolare tanto affascinante quanto misterioso, che va a rendere ancora più interessante una vicenda, quello del presunto miracolo mariano, sicuramente significativa. Fu, quello, un prodigio o no? L’interrogativo, ovviamente, affascina molti: Emilia Misteriosa, seguendo la propria linea, anche nel rispetto delle convinzioni e del culto di molti, non si pronuncia lasciando sospeso il giudizio e limitandosi, chiaramente, a rendere nota quella che è comunque, una pagina di storia popolare, senz’altro significativa.
Ma gli aspetti misteriosi legati alla Madonna di Fatima e alla comunità di Zibello non si esauriscono qui. Da alcune ricerche è infatti emerso che anche la dirimpettaia comunità cremonese di San Daniele Po, nello stesso periodo, ormai oltre settant’anni fa, fu risparmiata da un bombardamento nemico. Ecco quindi un nuovo, e poco conosciuto (dai più) interrogativo: le rive del Grande fiume vennero risparmiate dai bombardamenti grazie ad una intercessione divina? Impossibile, chiaramente, anche in questo caso dare una risposta e diventa inevitabile sospendere il giudizio attorno, comunque, ad una pagina di storia in cui fascino e mistero, devozione e tradizione, si mescolano in modo affascinante e particolare.
Nuovi misteri, tuttavia, sembrano aggiungersi a tutta la vicenda e si tratta di fatti molto più recenti. Una immagine fotografica, realizzata con un cellulare di ultima generazione, il 13 maggio 2016, mostra un alone scuro lungo il perimetro della statua. Il fatto ha una spiegazione tecnica, essendo generato da un faretto posto esattamente dietro al simulacro. Rimane tuttavia il particolare relativo alla colorazione tanto scura dell’alone, e alla particolare precisione della forma e dei contorni: da più persone, tutto questo, è stato definito “inquietante”. Diversi infatti, a livello di pura e semplice sensazione personale, alla vista dell’immagine hanno ipotizzato che possa trattarsi, in qualche modo, di un “messaggio”, non particolarmente positivo. Riportiamo anche la testimonianza di Gloriana Astolfi, sensitiva di Emilia Misteriosa, che alla vista dell’immagine ha riferito di essere rimasta, fin dal primo momento, “annichilita”. “Non sono particolarmente devota a questa figura – ha spiegato – perché mi rivolgo a Gesù. Ma due notti fa ho avuto una visione: la Madonna che piangeva e mi supplicava di pregare con voce estremamente afflitta. Era la stessa statua della foto”. Una rivelazione, quella di Gloriana, che ovviamente sorprende e, pur trattandosi di un fatto personale, è significativo che abbia voluto condividerlo, in modo chiaro e trasparente, con tutti.
Infine, l’ultimo particolare, misterioso ed affascinante, riguarda il volto della Madonna. Come mostrano infatti le immagini 2016, gli occhi presentano alcune evidenti macchie, simili a tumefazioni, che non erano presenti in passato. Non è stato possibile avvicinarsi alla statua per verificare l’eventuale causa di quelle macchie (potrebbero infatti essere generate dall’umidità, oppure dalla sporcizia o, comunque, dal trascorrere del tempo). Prendiamo tuttavia atto della loro presenza del tutto evidente, così come sembra evidente, e inquietante, il fatto che l’espressione sia mutata e divenuta, nel tempo, più triste o, a voler essere più precisi, carica di afflizione.
Da aggiungere che il parroco, interpellato da chi scrive questo articolo, ha riferito che le macchie intorno agli occhi della Vergine sono presenti da anni e, nonostante i ripetuti tentativi di pulizia, non c’è stato modo di eliminarle. Anzi, questo lo aggiunge sempre chi scrive questo pezzo, avendo più volte nel tempo visionato la statua, le macchie col tempo sono divenute più evidenti. Di fronte a tutto questo, com’era naturale che fosse per un sacerdote, il parroco non si è sbilanciato, rimanendo estremamente prudente e limitandosi a parlare di possibili “segni” che potrebbero indicare la sofferenza della Madonna di fronte ai mali del mondo. Il fatto, particolare, richiama tra l’altro alla celebre Vergine nera di Czestochowa che presenta due evidenti sfregi sul volto, frutto però, in quel caso, di una profanazione avvenuta nel 1430. I fatti di Zibello invece non celano alcuna profanazione. Anche in questo caso non si esprimono giudizi, che sarebbero sommari e parziali, limitandoci a porre comunque in evidenza questi particolari che possono essere ascritti, per il momento, alla sfera del “mistero”
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