di Giovanna Bragadini
Salvo Virgilio è un ricercatore molto particolare, convinto assertore del metodo scientifico nelle indagini su fatti insoliti. Il suo atteggiamento equilibrato, né scettico né “credulone”, mi ha colpita e ho voluto intervistarlo per i lettori di Emilia Misteriosa.
Di cosa ti occupi?
La mia professione è quella di tecnico elettronico nel settore dell’ingegneria bio-medica, ma l’attività per la quale sono chiamato a rispondere in questo caso è quella di consulente scientifico per lo studio e l’analisi di fatti insoliti.
In cosa consiste la tua ricerca nel campo del paranormale?
Il lavoro di studio che svolgo sui fenomeni, denominabili “fenomeni Psi” in alternativa al termine “paranormale”, che risulta in tal senso fuorviante, si articola essenzialmente in due modalità: la prima, lo studio a carattere tecnico-scientifico di accadimenti, di testimonianze e di ambienti in relazione a presunte anomalie spontanee percettive e/o fisiche, con il coinvolgimento analitico di varie discipline. Questo genere di studi comprendono anche prove sperimentali. In questo settore assolvo anche un ruolo in un importante centro di ricerche bolognese.
La seconda modalità è un servizio di consulenze specifiche per persone direttamente interessate da fatti insoliti, apparentemente non spiegabili in modo ordinario, che richiedono un supporto finalizzato alla comprensione o alla risoluzione della questione stessa. Questo è un servizio aperto, al quale si può rivolgere chiunque, di volta in volta supportato da figure specifiche esterne quali medici, psicologi e professionisti in diversi settori, con i quali collaboro. Per questo genere di consulenza ricevo nel mio studio privato su appuntamento. Di ogni caso viene poi effettuato uno scrupoloso esame analitico, onde cercare di comprendere di più riguardo la natura e le dinamiche coinvolte.
La seconda modalità è un servizio di consulenze specifiche per persone direttamente interessate da fatti insoliti, apparentemente non spiegabili in modo ordinario, che richiedono un supporto finalizzato alla comprensione o alla risoluzione della questione stessa. Questo è un servizio aperto, al quale si può rivolgere chiunque, di volta in volta supportato da figure specifiche esterne quali medici, psicologi e professionisti in diversi settori, con i quali collaboro. Per questo genere di consulenza ricevo nel mio studio privato su appuntamento. Di ogni caso viene poi effettuato uno scrupoloso esame analitico, onde cercare di comprendere di più riguardo la natura e le dinamiche coinvolte.
Quali mezzi utilizzi?
Come ogni studio mirato all’ampliamento della conoscenza, il mezzo imprescindibile è il metodo: è determinante quindi lo sviluppo di protocolli specificamente studiati prima di intraprendere qualsivoglia analisi o ricerca. Pur presentando concettualmente apparenti incompatibilità in relazione allo studio dei fenomeni Psi, il metodo della scienza è l'unico attraverso cui approcciarsi per un'analisi intelligente della realtà, ed è quello universalmente riconosciuto.
Oltre il metodo è fondamentale una preparazione accademica e conoscenze culturali in vari ambiti.
Naturalmente i mezzi “intellettivi” sono fondamentali, ma non bastano per procedere materialmente: nel campo di ricerche pratiche occorrono apparecchiature tecniche che permettano di studiare vari fattori concorrenti.
Per procedere in questo senso impiego una numerosa strumentazione tecnica: un laboratorio mobile di analisi ambientale (E.M.U. - Environmental Monitoring Unit) computerizzato, un analizzatore di energie non ionizzanti, strumentazione fotografica e per videoripresa, computer, sistemi di parametrizzazione biomedica, ecc. A questi si aggiungono apparati sperimentali come il V.L.A., un visore a larga-banda analogico e digitale in grado di convertire e rendere registrabili immagini derivate dall’analisi dello spettro elettromagnetico oltre il visibile.
Naturalmente, trattandosi di un settore di ricerca “pionieristico” è necessario scandagliare numerosi aspetti fisici e biologici, per cui gli strumenti di cui mi servo sono molti, e sarebbe lungo elencarli tutti.
Tengo a precisare che ogni apparecchio fornisce una certa mole di informazioni, e pertanto si rende necessaria una conoscenza approfondita non solo degli aspetti strettamente tecnici della strumentazione ma anche dei dati rilevati e del loro significato, la cui decodifica e analisi costituisce una parte determinante dello studio compiuto, a seguito della fase d’acquisizione dei dati.
Da quanto tempo porti avanti le tue ricerche e da dove nasce il tuo interesse per questo settore?
Ho iniziato circa venticinque anni fa a documentarmi sulla ricerca psichica, parallelamente agli studi scolastici e universitari. Con il tempo e l’esperienza sono passato a svolgere studi e ricerche, tenere conferenze e scrivere sulla stampa, oltre ad essere interpellato su questioni specifiche da enti statali quali l’Arma dei Carabinieri e Ministero dei beni culturali.
L’interesse per queste tematiche non ordinarie ha, nel mio caso, radici lontane; per molti anni ho vissuto in un’abitazione in cui accadevano fatti insoliti spontanei, non riconducibili a cause convenzionali. Di alcuni di questi sono stato testimone diretto, e la ragione che mi ha spinto sulla via della ricerca nel campo delle tematiche di confine è stata, per l’appunto, la curiosità di capire se vi fossero cause razionali o spiegazioni a ciò che avevo sperimentato in modo oculare. Si è trattato quindi più di una necessità intellettiva empirica che di un semplice ed insolito interesse culturale.
Quali sono i risultati più interessanti che hai raggiunto?
Mi preme sottolineare come il concetto di risultato sia applicabile consecutivamente alla conclusione di una ricerca: in linea generale, una ricerca in tal senso non è mai finita ma è sempre “in divenire”. Se facciamo riferimento a casi singoli, tuttavia, si perviene a dei risultati: e per risultati si intendono anche conclusioni assolutamente ordinarie. Non si è trattato sempre di questo. Ho avuto esperienze di ricerche su fenomeni spontanei in cui, escluse in modo rigoroso le possibili variabili causali ordinarie, si è potuta considerare la possibilità di insorgenza di fattori straordinari. È il caso di un antico castello in una cittadina pugliese, o di un conosciutissimo fortilizio nelle Marche, o ancora di un appartamento sito in una zona centrale della città di Parma. Riguardo le decine di casi studiati, soprattutto nella tipologia dei fenomeni spontanei, ho stilato un rigoroso “report” per ognuno di essi, e alcuni di questi si concludono senza che sia possibile attribuire ai fenomeni implicati una spiegazione convenzionale accettabile: di per sé questi sono risultati interessanti.
Qual è il fenomeno più strano/eclatante/inspiegabile al quale hai assistito finora?
L’apparizione improvvisa, della durata di circa 7/8 secondi, di una figura antropomorfa completamente nera, di cui erano visibili chiaramente solo gli occhi e la silhouette, che si spostava in modo rapido e silenzioso, interagendo con l’ambiente circostante. Ho assistito anche ad altri fatti inspiegabili, ma questo brevemente descritto è stato fino adesso quello più importante.
Hai pubblicato o pensi di pubblicare qualche libro sui tuoi studi?
Ho in programma la pubblicazione, in un futuro prossimo, di un lavoro editoriale sul tema dei fenomeni spontanei: non si tratterà tuttavia di una guida per “investigatori dell’ignoto”, o di una raccolta classificatoria di luoghi ritenuti “abitati dai fantasmi” (di cui, in entrambi i casi, vi è oramai una vasta proliferazione), ma di un saggio d’impostazione multidisciplinare, a carattere scientifico. Naturalmente la realizzazione di un lavoro di questo tipo richiede un impegno notevole, pari alla serietà che si vuole trasfondere: una buona parte di quest’opera è comunque già pronta, e pertanto auspico una futura presentazione editoriale non troppo lontana dal tempo presente.
Per il resto ho già pubblicato diversi lavori, soprattutto sotto forma di articoli editoriali per rotocalchi e riviste specializzate: tra le varie pubblicazioni per cui ho scritto vi è, ad esempio, “Il Giornale dei Misteri”. Molti anni or sono ho condotto un programma radiofonico per una emittente privata, e là ho spesso trattato di personali ricerche nel campo dell’insolito. Ho inoltre partecipato a programmi televisivi, in un caso svolgendo il ruolo di consulente per una serie, andata in onda su un circuito tv nazionale, incentrata su misteri locali e sul mondo dell’ignoto.
Chi volesse contattare Salvo può farlo scrivendo a consulenze-psi@libero.it oppure tramite la sua pagina Facebook Consulenze Scientifiche Psi
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