di Paolo Panni
Questo è uno di quei casi in cui storia e dicerie popolari cozzano fortemente tra loro; per questo rispetto a quanto di misterioso viene raccontato la nostra associazione non può che assumere, una volta di più, un atteggiamento di estrema prudenza, se non addirittura di scetticismo.
La vicenda è di quelle da film horror ma è lecito supporre che stavolta la fantasia di alcune persone abbia “lavorato” parecchio. Anche se, di fronte alle testimonianze, va detto, occorre sempre mantenere una certa attenzione.
Il luogo in questione è Villa Carenzi, o meglio quello che rimane di questa struttura nata in epoca fascista (e del fascismo si notano in modo marcato le architetture), situata a Piancasale, piccola borgata a due passi da Bobbio e dal fiume Trebbia.
Inaugurata nel 1937 funzionò diversi anni come colonia elioterapica fluviale. In pratica, qui, come in altri luoghi simili, durante le vacanze estive venivano inviati i bambini permettendo loro di respirare aria buona. Tra l’altro questa specifica struttura, sorta nell’area delle Terme di Sant’Ambrogio, aveva lo scopo di sfruttare le sorgenti termali saline della zona.
Da tempo il luogo, che versa in condizioni di assoluta fatiscenza e degrado, è meta di curiosi, di appassionati e cultori del paranormale e di “ghost hunters” più o meno improvvisati a causa di quanto viene tramandato a carico di questo ameno luogo.
Celebre è poi un altro fatto. Da tempo si dice infatti che quando si posteggia l’auto nei pressi delle rovine della colonia in occasione di serate umide e fredde, i vetri dei veicoli si appannano e vi compaiono le forme di piccole mani da bambini. Così come c’è chi riferisce di aver sentito urla strazianti di bambini provenire dall’interno della struttura.
Realtà o fantasia? Immaginazione o davvero qualcosa di strano o di inspiegabile coinvolge il luogo? Difficile, come sempre, poter dare una risposta: per questo, va ribadito, si mantiene un atteggiamento di prudenza e, non lo nascondiamo, di scetticismo. Tuttavia sarebbe interessante raccogliere eventuali testimonianze, documentazioni o immagini da parte di chi fosse stato al centro di episodi particolari avvenuti nel luogo.
Emilia Misteriosa è stata sul posto, in un pomeriggio d’estate e, va detto, non è accaduto nulla di particolare anche se una breve visita di una mezza giornata non può essere sufficiente per trarre conclusioni che sarebbero, comunque, affrettate.
Da aggiungere che la villa è ormai “divorata” dai rovi e dalla boscaglia ed è in condizioni di assoluta fatiscenza. Quindi, per evidenti motivi di sicurezza, si consiglia a tutti di non avvicinarsi alla struttura, mantenendosi a distanza.
FONTI BIBLIOGRAFICHE E SITOGRAFICHE
P.Cerri, G.Dadati, B.Tagliaferri- “Piacenza Misteriosa, guida ai castelli infestati, alle vicende inspiegabili e agli altri enigmi del territorio”- Edizioni Officine Gutenberg, 2015
Arzyncampo.altervista.org
FONTI FOTOGRAFICHE: Le immagini sono di proprietà dell’autore e dell’associazione Emilia Misteriosa. Per un loro utilizzo è sufficiente indicare la fonte. La foto d’epoca di Villa Carenzi è tratta dal sito ilnotiziariobobbiese.net
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Interessante; pare che un po' tutte queste ex colonie del trentennio abbiano il loro bel mistero, comprese quella di Rovegno conosciuta come "la macelleria" per via delle moltissime esecuzioni avvenute li durante la guerra e quella sopra Casella addirittura protagonista di due romanzi horror di un bravissimo autore alessandrino (Arona).
RispondiEliminaHo scoperto leggendo un suo "diario", che un mio zio di Piacenza fu mandato nel 1943 in colonia alla Carenzi. Non ho mai visto questa struttura ma mi rprometto di visitarla in primavera. Nel suo racconto lo zio descrive in breve la colonia e parla anche di disegni fatti sulle pareti della colonia in quei giorni. Nel caso trovassi qualche relazione saro' felice di condividerla. AB
RispondiEliminaHo scoperto leggendo un suo "diario", che un mio zio di Piacenza fu mandato nel 1943 in colonia alla Carenzi. Non ho mai visto questa struttura ma mi rprometto di visitarla in primavera. Nel suo racconto lo zio descrive in breve la colonia e parla anche di disegni fatti sulle pareti della colonia in quei giorni. Nel caso trovassi qualche relazione saro' felice di condividerla. AB
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