L'immagine della Madonna era esposta fin dal 1425 sul muro di una scuola di Forlì. Durante l'inverno, all'interno della scuola veniva acceso un focolare in modo da poter riscaldare gli alunni. Probabilmente quella sera, al terminare delle lezioni, non ci si assicurò che le ceneri fossero ben spente. Durante la notte di mercoledì 4 febbraio 1428 si sviluppò quindi un incendio che avvolse la scuola, distruggendola. In quella scuola insegnava da poche settimane mastro Lombardino da Riopetroso. Non si sa molto di questo maestro: era arrivato a Forlì all'inizio di quell'anno dal paese di Valbona, tra Bagno di Romagna e Santa Sofia, ed aveva insegnato ai suoi alunni non solo a leggere e a scrivere ma anche a pregare davanti all'immagine della Madonna che si trovava nella scuola. Era un disegno, più precisamente una xilografia, cioè un disegno stampato sostenuto da una tavoletta di legno, che raffigurava la Madonna circondata da tanti Santi. La popolazione accorse per circoscrivere il fuoco e salvare il possibile. L'incendio però durò più giorni e della scuola rimasero solo macerie annerite. Quando la scuola bruciò i forlivesi si accorsero con stupore che l’immagine della Madonna era rimasta intatta, non si era bruciata e non era neanche annerita dal fumo.
Pochi giorni dopo, l’8 febbraio, l’immagine venne portata in processione fino alla vicina Cattedrale e sistemata prima accanto all'altare maggiore, poi nella cappella che le venne dedicata, nel 1636, e dove si trova ancora oggi. Nel corso dei secoli i forlivesi sono accorsi attorno alla Madonna non solo in occasione della festa, il 4 febbraio, ma tutte le volte che hanno affrontato difficoltà e pericoli, come durante le guerre e i terremoti, affidandosi a lei come Madre e Patrona.
Proprio nel luogo dove si trovava la casa adibita a scuola del Maestro Lombardino di Ripapetrosa, distrutta dall'incendio e dove avvenne il miracolo della Madonna del Fuoco, fu costruita, tra il 1797 e il 1819, la chiesa della Madonna del fuoco (Chiesina del Miracolo). Nella lunetta soprastante l'ingresso troviamo raffigurata l'immagine dell'incendio.
L’immagine della Madonna del Fuoco misura 49 x 40 centimetri e fu realizzata su carta comune, incollata e inchiodata su una tavoletta di legno. In base a studi condotti le si può attribuire con relativa certezza una datazione anteriore al 1420, più precisamente tra fine Trecento e i primi del Quattrocento. Con ogni probabilità si tratta della più vecchia xilografia su carta custodita in Italia, nonché di una tra le più antiche in Europa.
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